Palmira: tracce di un mondo cancellato

Un tempo Palmira brillava nel deserto, crocevia di culture e splendore architettonico.
Il maestoso Arco di Trionfo, porta d’accesso alla grandezza incominciava il cammino dei viaggiatori. Il Decumano , spina dorsale della città, testimoniava il flusso di commerci e civiltà. Il
Tetrapilo, con le sue colonne imponenti, era simbolo di armonia e di bellezza. Il Teatro Romano, culla di arte e spettacolo, risuonava
di voci e applausi. I bassorilievi, incisi nella pietra, raccontavano storie di divinità, eroi e miti.
Oggi, molte di queste meraviglie non esistono più: Solo le immagini e la memoria possono restituirci ciò che è stato.
Guardarle significa ricordare, preservare, onorare.
Tra coloro che hanno dedicato la vita a Palmira Khaled alAssad resta il custode eterno della sua storia. Per decenni ha studiato, difeso e raccontato la grandezza di questa città. Quando
la distruzione incombeva, non abbandonò il suo dovere, rimase fedele alla sua missione fino alla fine. 
Oggi attraverso e i ricordi, il suo lavoro continua a vivere, testimoniando l’eredità di una bellezza che non può essere cancellata.
Spero che questo contributo renda omaggio alla sua figura in nodo rispettoso significativo.