Circuito OFF 2025

Marco Fusi

Classe 1971, impiegato nel settore energetico.

Mi affaccio alla fotografia nel 2011, dopo la morte di mio padre. Lui era un fotoamatore e da piccolo sono sempre stato affascinato dallo sviluppo delle sue foto che faceva in autonomia in camera oscura, in una stanzetta di casa.

Nel 2011 ho quindi deciso di acquistare una reflex e piano piano la passione ha preso forma.

Mi piace raccontare in fotografia eventi, spettacoli e artisti di strada, un mondo fatto di luci e colori ma anche di contrasti forti. Mi cimento anche con la fotografia di strada. Qualche ammissione in concorsi, sul tema libero bianco e nero e sul tema fotografia di strada.

Per questo lavoro, ed altri in cantiere, sono decisamente uscito dalla mia confort zone ed ho provato a raccontare una parte di una storia che ancora va avanti.

Dal 2020 sono vicepresidente del Gruppo Fotografico Vicarello.

Nel 2022 “Livorno Pride Contest”, Selezionata ed esposta presso ExtraFactory, Livorno

Dal 2022 sono fotografo ufficiale della manifestazione “Strabilianti”, kermesse annuale di 3 giorni di dibattiti e incontri su tematiche legate a sport e disabilità.

Progetto

“LO ‘SPEDALE DE’ PAZZI”

Maggiano è come altri manicomi. Tanti edifici su un colle verde e tranquillo nell’entroterra lucchese, lavanderie, officine, cucine, una chiesa e molti dormitori.

I primi anni di vita dell’ospedale videro la prevalenza di sistemi di mera custodia, di
contenzione e allontanamento dei pazienti dal “mondo dei sani” mentre a partire dal secondo decennio dell’Ottocento, grazie all’opera di Giovanni Buonaccorsi, fu adottata come terapia riabilitativa l’occupazione manuale dei malati. Così mentre gli uomini erano occupati prevalentemente nei lavori agricoli, le donne erano impiegate in lavori di pulizie e di riassetto.

La struttura nel corso di duecento anni ha ospitato sino a duemila malati ed è stata diretta personalmente da Mario Tobino, negli anni dal 1955 al 1975, che ha aperto le porte a un approccio diverso alla terapia in un tentativo di entrare in relazione con il malato che diviene uomo con diritti, desideri, capacità manuali e creatività.

Il reportage, che conta oltre 40 fotografie, è stato realizzato in una visita privata del Gruppo Fotografico Vicarello, del quale faccio parte, all’interno della struttura della durata di due ore circa.

Esposto presso:

Insegna, Indirizzo